Parlare di “Borsa” o “mercato azionario” può sembrare un mondo per esperti: numeri, grafici, parole complicate. In realtà le idee di base sono molto più semplici di quello che si possa pensare. Qui sotto trovi 4 falsi miti molto comuni, spiegati in modo chiaro, con esempi quotidiani.
“Se la Borsa è ai massimi, sta per crollare. Meglio vendere”
In Borsa “essere ai massimi” significa che i prezzi sono arrivati a un livello molto alto rispetto al passato recente. Un po’ come dire: “Questo prodotto non è mai costato così tanto”.
E allora scatta il pensiero: “Se è arrivato fin qui, adesso per forza scende.”
Perché è un mito?
È vero che a volte dopo i massimi c’è un calo. Ma spesso succede anche il contrario: dopo un massimo ne arriva un altro.
Il punto è questo: se vendi solo perché “ti sembra alto”, poi devi fare una cosa ancora più difficile: capire quando rientrare. E molte persone rientrano tardi, quando i prezzi sono già risaliti.
Quanti anni hai?
“Non è un buon momento per investire. Aspetto tempi migliori”
È normalissimo pensare: “Aspetto che il mondo sia più tranquillo, poi investo”. Perché investire fa paura e la paura cerca sempre una scusa “ragionevole” per rimandare.
Perché è un mito?
Il “momento perfetto” quasi non esiste. Ci sarà sempre qualcosa che non va: una crisi, una guerra, un’inflazione, una notizia negativa, un titolo di giornale allarmante.
E intanto succede una cosa: passa il tempo. E negli investimenti, specialmente se l’idea è di lungo periodo, il tempo è un ingrediente fondamentale.
“Investire in Italia è più sicuro, perché conosco le aziende”
Se vedi un marchio tutti i giorni, ti sembra affidabile. È umano: ciò che conosci ti fa sentire al sicuro.
Quindi magari potresti pensare: “Meglio investire in aziende italiane: almeno so chi sono.”
Perché è un mito?
Conoscere un nome non significa che quell’azienda sia un investimento migliore o meno rischioso. Anche le aziende famose possono attraversare periodi difficili.
E soprattutto, investire solo in un Paese significa legare tutto a quello che succede lì: economia, tasse, crisi, crescita lenta, ecc.
La regola base per ridurre il rischio è una: diversificare, cioè non mettere tutte le uova nello stesso paniere. Se metti tutti i tuoi risparmi in un solo cassetto e succede qualcosa a quel cassetto… hai un problema. Se, invece, li distribuisci in più posti, dormi sonni più tranquilli.
“Le azioni sono solo per speculatori”
Molte persone pensano alle azioni come a una scommessa: compri oggi, vendi domani, speri di guadagnare in fretta. Tipo “gioco d’azzardo, ma con la cravatta”.
Perché è un mito?
Quella è speculazione (cercare guadagni rapidi). Ma investire può voler dire una cosa completamente diversa: costruire un progetto nel tempo, senza stare ogni giorno a controllare.
Investire in modo “normale” (cioè non da trader) significa:
- non puntare tutto su una sola cosa
- accettare che ci siano periodi di salita e periodi di discesa
- ragionare sul lungo periodo
- scegliere strumenti coerenti con il tuo carattere e i tuoi obiettivi.
Nessuno può prevedere cosa farà il mercato azionario domani. La differenza, però, quasi sempre la fa:
- non farsi guidare dalla paura quando scende
- non farsi prendere dall’avidità quando sale
- e non rimandare all’infinito aspettando “il momento giusto”.
Negli investimenti, spesso, non vince chi indovina il giorno perfetto, ma chi riesce a fare una cosa semplice ma difficile: restare coerente nel tempo.
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