Dal 2015 la richiesta di finanziamento tramite Cessione del Quinto ha registrato un’impennata del 7%. Ma cosa c’è dietro il grande successo di questa forma di prestito? E perché dipendenti pubblici e pensionati la scelgono sempre di più? Ecco una pratica guida alla Cessione del Quinto!
1. Cos’è la Cessione del Quinto
La Cessione del Quinto rappresenta un prestito personale non finalizzato, ovvero non è necessario indicare il motivo per il quale si richiede il denaro. Il prestito viene restituito tramite addebito diretto delle rate sullo stipendio o sulla pensione e l’importo di ogni rata sarà al massimo pari a un quinto (1/5) del proprio stipendio o della pensione netta.
2. Chi può richiederla
La Cessione del Quinto è una forma di finanziamento che può essere richiesta dai lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato e dai pensionati. Per poter accedere a questo prestito è necessario avere compiuto almeno 18 anni e, per quanto riguarda i pensionati, non aver superato gli 81 anni di età.
3. Documenti necessari
Per poter richiedere la Cessione del Quinto un lavoratore dipendente deve presentare i documenti anagrafici (carta di identità e tessera sanitaria), l’ultima busta paga e il certificato di stipendio. Il certificato viene rilasciato dal datore di lavoro e comprende la tipologia di contratto, la categoria di appartenenza e il TFR accantonato.
I pensionati invece devono consegnare, oltre ai documenti di identità, il cedolino di pensione per la richiesta della quota cedibile (si tratta di un documento che attesta la rata massima per la restituzione del prestito) rilasciata dall’ente che eroga la pensione.
Per una prima valutazione gratuita e senza impegno sono sufficienti la tua ultima busta paga o il tuo cedolino di pensione.
4. Come si calcola
La somma che può essere finanziata dipende dalla richiesta, ma anche dallo stipendio o dalla pensione netti, dall’età e dal TFR accantonato (per i lavoratori). La rata viene calcolata sullo stipendio o sulla pensione netta, cioè su quanto realmente percepito, e può raggiungere al massimo il 20% (un quinto) di tale importo.
Deve però essere precisato che non può esserci Cessione del Quinto se, sottratto il 20%, al richiedente resta una somma non sufficiente a coprire le spese essenziali.
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5. Durata
La Cessione del Quinto ha una durata massima di 120 rate, quindi di 10 anni. È possibile, dopo aver estinto parte del finanziamento, chiedere un’ulteriore somma di denaro e quindi prolungare la durata. Come per tutti i prestiti è possibile anche estinguerlo anticipatamente.
6. Eccezioni: contratto a tempo determinato
Per chi ha un contratto a tempo determinato in alcuni casi è possibile ottenere la Cessione del Quinto. Però le somme messe a disposizione di solito sono basse in quanto il piano di ammortamento non può avere durata superiore alla scadenza del contratto di lavoro.
7. Assicurazione
A tutela di chi richiede il prestito e del suo nucleo familiare, la Cessione del Quinto include sempre delle polizze assicurative.
In particolare, per i lavoratori dipendenti la polizza è a copertura del rischio della perdita di lavoro e del rischio vita. In questo modo in caso di perdita di lavoro, per cause non imputabili alla condotta del lavoratore, l’ente che ha erogato il finanziamento potrà rivalersi prima sulle somme accantonate come TFR e in secondo luogo sulla compagnia di assicurazione.
Per i pensionati invece la polizza è a copertura del rischio vita.
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