La Cessione del Quinto è una forma di prestito che riscuote da sempre grande successo tra dipendenti pubblici e pensionati. I motivi sono diversi e vanno dalla sostenibilità della rata alla trattenuta diretta sulla busta paga o sulla pensione, per un finanziamento comodo e senza pensieri.
È inoltre un prestito che prevede sempre una copertura assicurativa sulla vita e sull’eventuale perdita di lavoro. Ma cosa succede in caso di lincenziamento o dimissioni?
Ecco i possibili scenari che si prospettano per chi pur avendo una Cessione del Quinto perde il proprio impiego.
La richiesta di Cessione del Quinto dello stipendio è accompagnata per legge da un contratto di assicurazione per fine vita o termine del rapporto di lavoro.
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Nel caso in cui il lavoratore decida di rassegnare le proprie dimissioni o venga licenziato, il datore di lavoro tratterrà tutte le somme maturate dal lavoratore e le verserà alla Banca o all’Istituto di credito fino a raggiungere la cifra ancora dovuta.
In questo caso le somme alle quali ci si riferisce sono: l’ultimo stipendio non ancora riscosso, eventuali ferie non godute, la tredicesima o il trattamento di fine rapporto (TFR).
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Nell’ipotesi in cui la somma da restituire superi il TFR la compagnia assicurativa provvederà a saldare le rimanenti rate e successivamente potrà concordare con il lavoratore un piano di rientro fino a estinzione dell’importo dovuto.
Se il debito della Cessione del Quinto è inferiore al TFR, invece, verrà saldato con parte del TFR e la restante somma verrà versata a favore del lavoratore.
In conclusione, sia che si tratti di dimissioni e sia in caso di licenziamento, l’assicurazione provvederà in parte o nel totale alla copertura delle rate rimanenti, garantendo così la serenità propria e della famiglia.
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