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Come si calcola la pensione in Italia?

Conoscere i metodi di calcolo della pensione è il primo passo per poter pianificare efficacemente il futuro. È però vero che tra riforme, cambiamenti e le numerose variabili da tenere in considerazione, fare i conti può rivelarsi complesso! In questo articolo facciamo il punto sull’argomento chiarendo in modo semplice, e con esempi pratici, come si calcola la pensione.

Le pensioni in Italia: panoramica sui metodi di calcolo

Prima di scoprire come si calcola la pensione è necessaria una premessa: in Italia sono applicati due diversi metodi di calcolo e per questo motivo non per tutti vale lo stesso sistema. La riforma Dini del 1995 ha infatti sostituito il sistema retributivo con quello contributivo. Ecco in cosa si differenziano:

  • metodo retributivo: il calcolo della pensione si basa sugli stipendi percepiti dal lavoratore negli ultimi anni lavorativi, senza tenere conto dei contributi effettivamente versati;
  • metodo contributivo: determina l’importo della pensione considerando soltanto i contributi versati dal lavoratore, ai quali si applica un tasso di rivalutazione che cambia di anno in anno.

Ma quale dei due metodi si applica al tuo caso? Lo vediamo insieme nel prossimo paragrafo.

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Metodo retributivo o contributivo: quale applicare?

Chi ha accumulato contributi a partire dal 1° gennaio 1996, dovrà calcolare la sua pensione applicando interamente il sistema contributivo.

Il calcolo diventa più complesso per i lavoratori che hanno contributi accreditati sia prima che dopo l’introduzione della riforma Dini, per i quali si applica un sistema misto. Ecco come funziona:

  • per chi ha maturato meno di 18 anni di contributi alla data del 31 dicembre 1995 la pensione si calcola con il sistema retributivo per l’anzianità maturata fino al 31 dicembre 1995, e con il contributivo per quella che parte dal 1 gennaio 1996;
  • per chi ha maturato 18 anni o più di contributi alla data del 31 dicembre 1995 la pensione si calcola con il sistema retributivo per l’anzianità maturata fino al 31 dicembre 2011, e con il contributivo per quella che va dal 1 gennaio 2012 al momento di uscita dal mondo del lavoro.

Come calcolare la pensione con il sistema retributivo

Come abbiamo visto in precedenza, il sistema retributivo si basa sulla retribuzione effettivamente percepita dal lavoratore.

Per calcolarla, per i lavoratori dipendenti, si considera il reddito medio percepito negli ultimi 10 anni di servizio (il cosiddetto reddito pensionabile) che viene moltiplicato per gli anni di contributi versati (che determinano l’anzianità contributiva) e per un’aliquota di rendimento.

Solitamente questa aliquota è del 2% per ogni anno lavorato, in modo che, ad esempio, un lavoratore con 40 anni di anzianità possa percepire una pensione corrispondente all’80% del reddito pensionabile. Per evitare di agevolare in misura eccessiva chi ha percepito stipendi alti, l’aliquota di rendimento del 2% è ridotta progressivamente per le retribuzioni annue da 46.630€ in su, fino ad arrivare all’1%.

Come calcolare la pensione con il sistema contributivo

Introdotto per garantire la sostenibilità del sistema pensionistico, il sistema contributivo prevede un calcolo in quattro passaggi:

  1. Individuare la retribuzione annua dei lavoratori dipendenti o i redditi conseguiti dai lavoratori autonomi o parasubordinati.
  2. Calcolare i versamenti dei contributi anno per anno, tenendo conto di specifiche aliquote (33% per i lavoratori dipendenti, 27% al 30% per parasubordinati, tra il 23% e il 25% per gli autonomi).
  3. Determinare il montante contributivo individuale che il lavoratore ha accumulato nel corso degli anni lavorativi. Viene calcolato sommando i contributi di ogni anno di servizio, rivalutati in base al tasso di rivalutazione annuo.
  4. Applicare al montante contributivo il coefficiente di trasformazione, una percentuale che varia a seconda dell’età in cui il lavoratore va in pensione e tiene conto anche dell’aspettativa di vita media. Il risultato è la pensione lorda annua. Facciamo un esempio pratico con un lavoratore che ha un montante di 170 mila euro. Se decide di andare in pensione a 62 anni il coefficiente di trasformazione è di 4,85% e lui ottiene una pensione annua di 8.245 euro lordi (170.000 x 4,85% = 8.245 euro). Andando in pensione a 70 anni la pensione annua sale a 10.842 euro lordi (170.000 x 6,378% = 10.842 euro).

Essere sempre aggiornati è fondamentale per programmare al meglio il futuro e gestire al meglio le tue finanze. Continua a seguirci, stiamo preparando tanti nuovi approfondimenti su pensioni e risparmio!

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