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Come si calcola la pensione? Ecco una guida semplice!

Quando si parla di pensione, molti si limitano a sperare “che arrivi il prima possibile”. Ma la verità è che, senza conoscere come funziona davvero il sistema previdenziale, si rischia di arrivare impreparati ad un momento cruciale della propria vita. In questo articolo facciamo chiarezza su tutto quello che c’è da sapere per orientarsi.

In Italia, la pensione pubblica è strettamente legata ai contributi versati nel corso della carriera lavorativa. Ogni mese, una parte dello stipendio finisce all’INPS, costituendo un “montante contributivo” su cui si baserà l’assegno pensionistico futuro. Ma non esiste un solo sistema di calcolo: oggi convivono tre meccanismi differenti

  • retributivo
  • contributivo
  • e misto

ciascuno con regole e impatti diversi.

Ne parliamo in maniera approfondita in questo video sul canale YouTube Prestiter!

Dal retributivo al contributivo: come siamo arrivati fin qui

Fino al 1995, il sistema italiano premiava chi aveva stipendi alti nella parte finale della carriera: la pensione si calcolava su una media degli ultimi anni di stipendio.

Con la riforma Dini, invece, si è passati gradualmente al sistema contributivo, che guarda ai versamenti effettuati lungo tutta la vita lavorativa.

Il sistema misto si applica a chi ha lavorato sia prima che dopo il 1996, combinando i due criteri.

Nel sistema contributivo, il montante finale viene moltiplicato per un coefficiente di trasformazione, che aumenta con l’età: chi va in pensione più tardi riceverà un assegno più alto.

Ma attenzione: fattori come part-time, disoccupazione o carriere discontinue incidono fortemente sul calcolo finale.

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Quando si può andare in pensione?

La pensione di vecchiaia ordinaria oggi si raggiunge a 67 anni con almeno 20 di contributi, ma esistono alternative che ti permettono di andare in pensione prima.

Ad esempio:

  • se hai svolto lavori particolarmente faticosi e pesanti
  • se rientri nella categoria dei “lavoratori precoci
  • o se sei una donna lavoratrice e hai anche dei figli.

Negli ultimi anni, poi, sono state introdotte diverse misure sperimentali, come la “Quota 100”, 102 e 103 che permettono di andare in pensione anticipata, combinando età anagrafica e anni di contributi. Ad esempio, con Quota 103, che è la misura attuale, puoi andare in pensione se hai almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi.

Tutte queste misure offrono una certa flessibilità nel pensionamento, permettendoti di scegliere l’opzione più adatta alle tue esigenze personali e professionali.

Cosa puoi fare concretamente

Per orientarti, l’INPS offre simulatori online che danno una prima stima della pensione, ma per valutazioni più precise è utile rivolgersi a un CAAF o un consulente previdenziale.

È importante tenere d’occhio le evoluzioni normative: con l’invecchiamento della popolazione e l’instabilità del mercato del lavoro, nuove riforme sono all’orizzonte.

Informarsi oggi è fondamentale per non trovarsi domani con brutte sorprese. La pensione non è un regalo, ma il frutto di scelte e consapevolezza.

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