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La Buona Scuola: facciamo il punto

“Un Piano Nazionale da 1 miliardo per la Scuola Digitale, con 350 milioni già stanziati nei primi 6 mesi dal lancio. Fondi aggiuntivi e nuovi strumenti e interventi per migliorare la qualità dell’edilizia scolastica. Risorse raddoppiate per il funzionamento delle scuole. Novantamila insegnanti assunti nel 2015. Un concorso da 63.712 posti bandito nel 2016.”
Ecco i dati dei primi 12 mesi dall’attuazione del DDL sulla Buona Scuola, ma quali erano gli obiettivi globali e cosa è stato previsto?

Cos’è la Buona Scuola?

La Buona Scuola è un importante Disegno di Legge frutto di consultazioni parlamentari e di incontri in cui sindacati, studenti e genitori sono stati i protagonisti, nel settembre 2014.
Il DDL sulla Buona Scuola prevede che vengano destinati al settore dell’Istruzione circa 3 milioni di euro e definisce l’assunzione di circa 150 mila docenti al fine di esaurire tutte le graduatorie disponibili.
Inoltre il Disegno di Legge stabilisce che si può accedere all’insegnamento solamente tramite concorso e che sia raddoppiato il Fondo di funzionamento della scuola, per accrescere il potere di autonomia scolastica in mano ai dirigenti.

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Cosa prevede la Buona Scuola?

La Buona Scuola prevede un‘offerta formativa più ricca che guarda alla tradizione (più musica e arte) ma anche al futuro (più lingue, competenze digitali, economia). È previsto anche un potenziamento dell’offerta relativa alle lingue straniere, che possono essere proposte già a partire dai sei anni.
Una delle più importanti novità riguarda il progetto di alternanza Scuola/Lavoro, che verrà introdotta negli ultimi tre anni del quinquennio al fine di garantire una formazione pratica oltre che teorica e introdurre i futuri neo-diplomati nel mondo del lavoro.

Con il nuovo DDL è previsto un maggiore coinvolgimento delle famiglie e degli studenti nella realizzazione del piano formativo, che rappresenterà dunque l’identità progettuale e culturale di ogni scuola.
In più sono programmati dei corsi di aggiornamento ricorrenti che dovranno frequentare i docenti e che serviranno per incrementare e valorizzare la loro preparazione professionale.

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Nel documento della Buona Scuola è contemplato poi lo stanziamento di alcuni finanziamenti da destinare a un fondo speciale, per merito del quale si potranno costruire delle strutture scolastiche all’avanguardia e si potrà procedere a opere di manutenzione degli edifici più datati.
È stato introdotto anche lo School Bonus, ossia la possibilità di dare il proprio contributo al miglioramento delle istituzioni scolastiche attraverso una donazione che può essere detratta, in sede di dichiarazione dei redditi, con un credito d’imposta pari al  65% delle erogazioni effettuate. Questa donazione verrà utilizzata al fine di potenziare le strutture esistenti o dare un contributo per la ristrutturazione di una specifica scuola.

Infine, dal 2015 i dirigenti scolastici pubblicano online i dati relativi al budget e ai progetti da attuare nelle proprie scuole. E ogni tre anni circa due professori su tre, riconosciuti come i più meritevoli, ricevono sulla busta paga 60 euro in più al mese.

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