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Pensione anticipata: cosa cambia nel 2019

Con l’importanza dell’aspettativa di vita introdotta dalla legge Fornero, nel 2019 ci sarà un nuovo cambiamento per quanto riguarda i requisiti minimi per ottenere la pensione anticipata. Ecco cosa cambierà in termini di requisiti e categorie!

Dal prossimo anno per gli uomini saranno necessari 43 anni e 3 mesi di contributi, mentre per le donne “basteranno” 42 anni e 3 mesi. A meno di revisioni da parte del neonato Governo, queste indicazioni rimarranno valide fino al 1° gennaio 2021, per poi subire un fisiologico aumento, questa volta – secondo le previsioni INPS – inferiore ai 5 mesi.

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Chi può chiedere la pensione anticipata, oggi

Come sappiamo, con la riforma della pensione molto cose sono cambiate e continuano a farlo. Per tutto il 2018, i lavoratori, dipendenti pubblici e autonomi, assicurati presso l’INPS o iscritti alla gestione separata, possono richiedere la pensione anticipata indipendentemente dall’età anagrafica, ma basandosi sulla contribuzione, che deve essere di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Per i lavoratori precoci (cioè quelli che sono entrati nel mondo del lavoro prima ancora della maggiore età e hanno totalizzato 12 mesi di contributi prima di compiere il 19° anno) potranno richiedere questo tipo di pensione con 41 anni di contributi alle spalle, che diventeranno 41 anni e 5 mesi nel 2019.

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E per i lavori gravosi e usuranti/notturni, cosa cambia?

Sostanzialmente nulla, perché i lavoratori dipendenti di queste categorie sono esentati dalla Legge di Bilancio 2018. Ma attenzione: per non essere interessati dai requisiti per la pensione di cui abbiamo parlato sopra, questi lavoratori devono avere svolto mansioni gravose o usuranti/notturne per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni (oppure, nel caso dei secondi, aver svolto queste funzioni per almeno la metà della propria vita lavorativa).

In più, chi svolge mansioni usuranti/notturne deve avere versato almeno 30 anni di contributi, mentre chi svolge mansioni gravose, oltre ai 30 anni di contribuzione, non deve essere iscritto all’APe sociale quando richiede il pensionamento. Per riassumere, queste categorie godranno di uno sconto di 5 mesi sull’età pensionabile, a partire dal 2019.

Novità anche per chi gode del solo metodo contributivo

Naturalmente la legge Fornero non ha dimenticato chi calcola il proprio assegno previdenziale con il solo metodo contributivo. Per fare richiesta di pensione anticipata, in questo caso il requisito anagrafico è di 63 anni e 7 mesi, che diventeranno 64 nel 2019, sempre tenendo presente che i contributi devono essere versati per oltre 20 anni.

Attenzione: l’assegno minimo sarà pari a € 1.268, considerando che dovrà essere equivalente almeno a 2,8 volte l’assegno sociale.

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E se fai parte delle forze dell’ordine?

Se appartieni al corpo di Polizia, alle Forze Armate, ai Carabinieri o ai Vigili del Fuoco, ci sono alcuni cambiamenti che ti riguardano. Dal 2019, infatti, potrai richiedere la pensione anticipata:

  • al raggiungimento dell’anzianità contributiva di 40 anni;
  • con 35 anni di contributi e almeno 57 anni d’età;
  • oppure con la massima anzianità contributiva e almeno 53 anni d’età.

Attenzione, però: in tutti questi casi bisogna tenere conto dell’incremento della speranza di vita. Inoltre, nel secondo e terzo caso, si applica ancora la “finestra mobile” di 12 mesi.

Come richiedere la pensione anticipata per il 2019

Bene, se hai verificato di far parte di una delle categorie di cui ti abbiamo parlato puoi richiedere la tua pensione anticipata. Come? Puoi farlo:

  • tramite il sito web dell’INPS (www.inps.it), utilizzando il tuo PIN personale;
  • chiamando il numero gratuito 80.31.64 da rete fissa o il numero a pagamento 06.164.164 da rete mobile;
  • oppure  recandoti presso patronati o intermediari autorizzati dall’INPS, che ti aiuteranno a usufruire degli appositi servizi telematici.
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