L’anno 2025 porterà alcune novità significative per i pensionati italiani, in particolare per quanto riguarda la rivalutazione delle pensioni. Ecco cosa sapere.
Come funziona la rivalutazione delle pensioni
Ogni anno, l’INPS adegua gli importi delle pensioni per mantenere il potere d’acquisto in linea con l’inflazione.
Dopo un biennio caratterizzato da aumenti, le stime per il 2025 mostrano una situazione diversa: l’inflazione è calata, e di conseguenza anche gli aumenti saranno più contenuti.
Si prevede che la rivalutazione possa portare un incremento degli assegni pari all’1,6%.
La rivalutazione è un processo annuale che permette ai pensionati di non perdere potere d’acquisto a causa dell’aumento dei prezzi. In pratica, l’INPS calcola l’inflazione basandosi sui dati ISTAT e adegua gli importi delle pensioni di conseguenza.
Negli ultimi anni, ci sono stati aumenti significativi:
- nel 2023 le pensioni sono aumentate del 7,3%
- e nel 2024 del 5,4%, riflettendo un’inflazione elevata
ma il 2025 si preannuncia molto diverso.
Le stime attuali indicano un aumento di circa 1,6% per l’anno prossimo, quindi per una pensione di 1.000 euro al mese, l’aumento sarà di soli 16 euro.
Cosa cambia per i pensionati?
Una delle novità per il 2025 riguarda la riduzione dei tagli alla rivalutazione per le pensioni medio-alte.
Negli anni scorsi, il governo ha applicato un sistema di riduzione per contenere i costi della rivalutazione:
- chi percepiva tra 4 e 5 volte l’assegno minimo riceveva il 90% della rivalutazione;
- chi prendeva tra 5 e 6 volte l’assegno minimo aveva il 75%,
- e così via, fino a chi percepiva oltre 10 volte l’assegno minimo, che vedeva una rivalutazione del 32%.
Nel 2025, il governo ha annunciato che il sistema di riduzione verrà riformato e si prevede che chi percepisce fino a 4 volte l’assegno minimo riceverà la rivalutazione piena, mentre per gli importi superiori la percentuale sarà progressivamente ridotta, ma in maniera meno drastica rispetto agli anni scorsi.
L’assegno minimo in aumento per il 2025
Anche le pensioni minime subiranno un aumento, in linea con la rivalutazione.
Attualmente, l’assegno minimo si attesta intorno ai 570 euro, che con l’incremento dell’1,6% arriverà tra i 620 e i 630 euro.
In sintesi
Il 2025 vedrà un aumento delle pensioni più contenuto rispetto agli ultimi anni, a causa del calo dell’inflazione.
Chi percepisce assegni medio-alti potrebbe beneficiare di una rivalutazione più favorevole rispetto al passato, grazie alla modifica del sistema di tagli.
Per tutti gli altri, l’aumento sarà più limitato, ma comunque presente, assicurando che le pensioni mantengano il loro valore in relazione al costo della vita.
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