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Prestito rifiutato? Ecco i motivi (e come correre ai ripari)!

Richiedere un prestito può essere un‘ottima soluzione per far fronte ad una spesa imprevista o realizzare quel progetto tanto desiderato, in modo da non dar fondo ai propri risparmi e dilazionare la spesa in comode rate mensili.
Ma cosa succede quando il prestito viene rifiutato e quali sono le motivazioni principali?
Vediamo insieme le principali cause che portano al rifiuto di un  finanziamento.

Contratto e tipologia lavorativa

Uno dei principali motivi per cui un prestito viene rifiutato è legata alla situazione lavorativa del richiedente. Se ad esempio una persona non ha un’occupazione stabile è molto probabile che  l’istituto creditizio richieda garanzie aggiuntive o comunque non valuti positivamente la richiesta.
I prestiti vengono rifiutati anche perchè si sceglie la tipologia errata di finanziamento.
La Cessione del Quinto, ad esempio, è una forma di prestito pensata appositamente per lavoratori dipendenti e pensionati. Si tratta di un finanziamento sostenibile, comodo e protetto, senza la necessità di ipoteche o garanti, con tasso fisso, rate che non superano mai un quinto (il 20%) del reddito mensile netto, trattenute dirette in busta paga o sulla pensione e assicurazione sempre inclusa.
Se però il richiedente è un lavoratore autonomo, l’istituto erogante non potrà in alcun modo soddisfare la richiesta. Pertanto in questo caso il prodotto giusto potrebbe essere il prestito personale o il mutuo.

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Cattivi pagatori

Aver avuto in passato ritardi di pagamento o insoluti ed aver ricevuto una segnalazione ai SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie) può rappresentare un fattore di esclusione per la richiesta di prestito.
In questo caso è opportuno valutare la Cessione del Quinto, che grazie alle sue caratteristiche specifiche è richiedibile anche da chi risulta cattivo pagatore.
La Cessione del Quinto, infatti, prevede una trattenuta diretta in busta paga/pensione pari all’importo della rata e il versamento diretto da parte dell’amministrazione (o ente pensionistico) di appartenenza, senza costi aggiuntivi. Questo implica che non ci saranno mai una rata non pagata e quindi ritardi di pagamento, oltre a fornire un’ulteriore garanzia data dall’amministrazione stessa.

Che cosa sono i SIC?

Con l’acronimo SIC si identificano i Sistemi di Informazione Creditizie: sono delle banche dati telematiche i che raccolgono e gestiscono informazioni relative a richieste/rapporti di credito.
Gli enti partecipanti (banche e società finanziarie), su base volontaria, forniscono ai SIC i dati relativi ai rapporti di credito della propria clientela e, per contro, vi accedono per conoscere la storia creditizia (andamento dei pagamenti; esposizione debitoria residuale, stato del rapporto) di chi ha richiesto un finanziamento. Se l’esito di questa valutazione è positivo, il finanziamento verrà accordato, altrimenti ci sarà una segnalazione del rifiuto ai SIC stessi. Il cliente verrà poi informato sulle cause che hanno portato al rifiuto della sua richiesta di prestito.

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