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Accesso ai servizi online INPS: arriva lo SPID

Anche l’INPS si adegua alle nuove direttive del governo e manda in pensione il PIN. A partire dal 1 ottobre 2020 per accedere ai servizi online INPS servirà lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Ma come funzionerà questo passaggio? E a chi si richiede lo SPID? Lo scopriamo insieme in questo articolo.

Dal PIN allo SPID: cosa cambia?

Nella circolare numero 86/2020, l’INPS comunica ufficialmente il processo di sostituzione del vecchio PIN a favore della nuova identità digitale per l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione. In ottemperanza alle indicazioni fornite dal Ministero per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) e dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, dal 1 ottobre 2020 la credenziale di accesso ai servizi online dell’istituto previdenziale non sarà più rappresentata dal PIN, ma dallo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Tempistiche e fase transitoria

A partire dal 1 ottobre 2020 l’INPS non rilascerà più nuovi PIN per l’accesso ai suoi servizi online, fatta eccezione per casi particolari di soggetti che non possono ottenere le credenziali SPID (ad esempio minorenni ed extracomunitari). Per facilitare il passaggio è stata tuttavia prevista una fase transitoria, di cui ancora non si conosce la durata, nel corso della quale gli utenti potranno continuare a collegarsi utilizzando il PIN.

Anche se non tutti lo sanno, è già possibile utilizzare lo SPID per l’accesso al portale INPS. Per facilitare la transizione verso il nuovo sistema, ed evitare disservizi e intasamenti dell’ultimo minuto, l’Istituto di previdenza ha invitato gli utenti ad effettuare prima possibile lo switch da PIN a SPID.

Come richiedere lo SPID?

Lo SPID è una credenziale gratuita si può utilizzare da PC, tablet e smartphone. Per ottenerla bisogna essere maggiorenni, collegarsi al sito www.spid.gov.it e scegliere uno tra gli Identity Provider autorizzati (tra questi Aruba.it, InfoCert, Poste e Tim), che forniranno le credenziali per l’accesso a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione.

Il sito del governo offre una serie di consigli per scegliere l’Identity Provider: dai diversi livelli di sicurezza offerti, alle procedure di registrazione e riconoscimento e alla gratuità o meno della procedura.

Una volta individuato l’Identity Provider che risponde meglio alle proprie esigenze, per completare la procedura è necessario avere a portata di mano i seguenti dati/documenti:

  • un indirizzo e-mail;
  • il numero di telefono del cellulare;
  • un documento di identità valido (carta di identità, passaporto o patente);
  • la tessera sanitaria con il codice fiscale.

Non solo INPS, a cosa serve lo SPID?

A differenza del PIN, legato strettamente portale INPS, lo SPID consente di accedere con un’unica identità digitale (composta da username e password) a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati che aderiscono. Permette quindi di richiedere, ad esempio, i bonus dello Stato (dal bonus baby sitter ai 600 per le partite IVA), ma anche i buoni spesa dei Comuni e la Carta Famiglia.

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